Come Rifondazione comunista/Ambientalisti mi dichiaro pienamente d'accordo con il documento
della Giunta, invito anzi il Sindaco a fare presto per organizzare un incontro i Comuni ricordati nel
documento , magari come Consigli comunali riuniti e “aperti ai cittadini”, a fare presto ad
incontrare la Regione e poi procedere, se necessario, penso di sì al ricorso al TAR.
Ma credo che come cittadini dovremo alzare il livello di lotta, magari organizzando dei veri e
propri presidi, da decidere di volta in volta, coinvolgendo veramente le persone, attraverso i consigli
di frazione, le associazioni, i comitati ambientalisti, perchè la situazione e' molto grave e lo è
perchè generalizzata; puntualizzo soltanto due elementi:
un evidente calo di democrazia in questa povera Italia, tanto è vero che gli abitanti non sono
coinvolti nei progetti che riguardano il loro territorio, ma addirittura si evita d'informare il
Sindaco della zona interessata. Il cittadino sempre piu' lontano dalle decisioni e gestione
della cosa pubblica: si sterilizzano le Province, senza risparmiare, si va verso il profitto
privato della sanità, presto toccherà alla scuola pubblica, mentre l'AMBIENTE è già preda
da tempo di profitto privato e speculazione.(e non scordiamoci i rischi che deriveranno
ancora all'ambiente quando sara' concluso il trattato USA/europa detto TTIP).
L'altro elemento è lo “sblocca italia” del governo Renzi. Che ha dato impulso alle cosi dette
grandi opere, per capire la natura di questo provvedimento basti fare alcuni esempi:
prevede la spesa di 4 miliardi di euro per cemento, strade e autostrade e invece 110
miserissimi milioni di euro per la riduzione del rischio idrogeologico.
Per esempio lo sblocca energia si attiva per lo sviluppo di risorse geotemiche, petrolifere e di gas
naturale prevedendo investimenti privati nazionali ed internazionali per oltre 17 miliardi di euro.
Il decreto sblocca Italia stabilisce che entro il 30 settembre prossimo vengano decise le sorti delle
gestioni idriche per le varie province del Paese, privilegiando di gran lunga la strada della
privatizzazione, nel migliore dei casi si mantiene una quota pubblica, aggirando il risultato
referendario del 2011. Ne abbiamo parlato proprio nell'ultimo Consiglio del 30 luglio,. Importante
che lo Statuto di questo Comune riconosce che l'acqua è un bene pubblico; anche Rifondazione
propone, nel silenzio dei media, una riforma costituzionale che inserisca nella Carta del 1948
l'INTOCCABILITA' dei beni comuni da parte dei privati.
La situazione che si sta prospettando per il territorio di Monteguidi corre parallela ad altre
guerre ambientali e permettetemi di fare solo alcuni esempi, coetanei con il progetto di cui
parliamo, ma riguardanti aspetti vari:
a) ci sono oltre 25 progetti che rischiano di essere autorizzati a meno di 12 miglia dalla costa
adriatica e ionica ( si tratta di trivellazioni per la ricerca di idrocarburi che potrebbero essere
consumati in 2/3 anni dal nostro Paese, a fronte e rischio di tantissimi danni ambientali, economici e
geologici.
b) del territorio sempre piu' cementificato ho detto prima,
c) lo smantellamento del camino della centrale nucleare del garigliano, che avviene nel
silenzio delle istituzioni locali.
ci) L'inquinamento del mare: in questi giorni c/o Francavilla al mare è stata rilevata la
presenza di valori di colibatteri 50 volte superiori ai limiti di legge, comunicazione pero''
trasmessa agli enti interessati un mese dopo.
cii) A Manfedonia la costruzione del piu' GRANDE IMPIANTO DI GPL d'Europa, in una zona
che prima faceva parte del Parco Nazionale del Gargano, quindi zona protetta, ma poi i
confini sono stati cambiati su pressione di una grande multinazionale interessata al progetto.
Da notizie on line risulta che la Regione toscana ha previsto 779 milioni di euro quale costo delle 12
infrastrutture previste per dare da bere a tutta la regione.
L'Assessore all'Ambiente Federica Fratoni ha detto che parte dei costi peseranno sui cittadini, e
parte saranno risorse terze, che attualmente non abbondano.
A voi le conclusioni.