Le idee di Rifondazione Comunista su urbanistica e assetto del territorio per Poggibonsi

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Poggibonsi, come la stragrande maggioranza dei comuni italiani, è stata investita dagli effetti nefasti dei vincoli europei e del conseguente patto di stabilità interno, che limita oltre il ragionevole la disponibilità economica per la gestione ordinaria e la manutenzione dell’esistente, mentre vengono elargiti molti soldi “a progetto” sulla base di bandi contingenti. Questo ha spinto le ultime amministrazioni a rincorrere i bandi, a prescindere dall’effettiva utilità dei progetti finanziati e, soprattutto, rinunciando a qualsiasi disegno organico della città. 

I risultati sono sotto gli occhi di tutti: piazze divise a metà tra pedonali e carrabili, piste ciclabili improbabili al posto dei marciapiedi e, soprattutto, una significativa riduzione dei posti auto in zone già carenti.

Pianificazione

Si pone urgentemente l’esigenza del recupero di un approccio organico all’urbanistica, così come era stato previsto nel Piano Strutturale del 2014. Anziché rincorrere i soldi dei bandi a prescindere, il Comune dovrà scegliere ciò che può essere utile e funzionale alla vita dei cittadini.

Nel ribadire il principio del consumo di suolo zero, vogliamo lavorare al recupero delle aree ex industriali dismesse del centro urbano (ex Tisa, Ex Egizia, Area delle Piaggiole)  ed utilizzarle come strumenti di decongestionamento e promozione della vita sociale ed economica. In particolare si propone: 

  • recupero dell’Area delle Piaggiole per un progetto di servizi turistici, attività enogastronomiche, valorizzazione e vendita dei prodotti territoriali a km 0;
  • recupero Area Ex Egizia per posteggi e verde, oltre al mercato settimanale che non deve più limitare la viabilità occupando arterie importanti. 

È inoltre necessario compiere un passo importante per una nuova politica abitativa nella nostra città che garantisca il diritto alla casa. Vista la saturazione del mercato abitativo privato, si indica di privilegiare il recupero per l’edilizia pubblica, le aree di servizi sociali, il verde e i parcheggi, nonché le strutture commerciali di quartiere rivolte alla vendita al dettaglio. In particolare si propone:

  • il rilancio dell’edilizia residenziale pubblica e l’aumento dell’offerta di alloggi a canone sociale e/o convenzionato;
  • nel quadro di monitoraggio e gestione del patrimonio edilizio esistente, l’Amministrazione deve farsi carico di mettere in contatto le famiglie che hanno diritto a forme sociali di accesso alla residenza con i proprietari dei moltissimi appartamenti sfitti da anni presenti a Poggibonsi;
  • il recupero e/o acquisizione di unità abitative in disuso per l’edilizia pubblica, a disposizione del Comune, per situazioni di emergenza, sfratti e altri disagi sociali. 

Inoltre l’Amministrazione dovrebbe ipotizzare: 

  • degli interventi per favorire, anche utilizzando lo strumento dell’autocostruzione e dell’autorecupero, il risanamento e la destinazione a fini residenziali degli immobili pubblici e privati, abbandonati e degradati. Si indica, a tal fine, la costituzione ed il sostegno di cooperative di cittadini; 
  • la salvaguardia con ogni mezzo del “fondo affitti”, favorendo l’accesso per le famiglie con redditi bassi e garantendo un effettivo intervento sull’emergenza abitativa, in particolare a quella derivante dalla morosità incolpevole; 
  • il sostegno agli interventi costruttivi pubblici e privati vincolando le concessioni all’offerta di alloggi in locazione a canoni sostenibili e distribuendo la quota in tutte le aree destinate all’edificazione residenziale, così come indicato dal Piano Strutturale (per evitare la nascita di “ghetti” e garantire l’effettiva progressiva realizzazione della quota);
  • la definizione di precisi criteri di “specializzazione” delle volumetrie esistenti, mirando ad una seria programmazione delle esigenze del territorio, ma evitando esose speculazioni tra “uso commerciale” e “uso abitativo”, che causerebbero soltanto l’incremento dei costi di affitto e vendita degli spazi commerciali a danno dei nostri esercenti;
  • l’eliminazione delle barriere architettoniche.

Sistema viario

Si pone con urgenza lo studio di un piano funzionale al decongestionamento di alcune aree nevralgiche come Via San Gimignano e Largo Campidoglio-Colombaio. A tal fine si avanzano alcune proposte da esaminare per un progetto meglio definito: 

– utilizzo del RaccordoAutostradale 3 Siena-Firenze (RA 3) come anello circolatorio tra l’accesso di Poggibonsi Centro e l’Area Calcinaia-Campostaggia, dove prevedere due corsie di uscita e di accesso. Tale uscita, che potrebbe essere finanziata subito tramite PNRR, faciliterebbe l’accesso al presidio ospedaliero di Campostaggia e l’ingresso nella Cassia direzione Bellavista-Staggia, nonché il collegamento con l’Area Industriale di Pian dei Peschi, la quale necessita un urgente intervento di manutenzione urbana. Per questo si dovranno riunire Comune, imprese e proprietari per stabilire le rispettive competenze e definire le opere esecutive;

– prolungamento dell’asse stradale del Cavalcaferrovia di Romituzzo tramite un ponte sul torrente Staggia che lo colleghi direttamente all’Area Salceto e all’ingresso del Raccordo Autostradale;

– ampliamento del sottopasso ferroviario di Via Solferino, al fine di consentire un doppio senso di circolazione;  

– ripensamento del sottopasso L.go Gramsci/L.go Bellucci nei quali si pone la necessità di facilitare l’accesso per disabili e flusso ciclabile. Una possibile riapertura al passo carrabile dovrà essere supportata dalle indicazioni di un nuovo piano viario e dalle compatibilità strutturali dell’area. 

Posteggi, Terminal Bus e polo “Sociale”

È evidente l’esigenza di recuperare nuovi parcheggi per auto funzionali al rapporto tra centro e periferia, considerando anche il ridimensionamento dei posti auto in P.za Berlinguer ed accanto alla stazione, nonché in Via Sangallo. Resta aperta la questione dell’evidente insufficienza del terminal Bus in P.za Mazzini, per la quale prevedere una  verifica. Pertanto si propone: 

  • la realizzazione di un nuovo posteggio nell’Area ex Egizia, con totale acquisizione pubblica dell’area. La stessa area potrebbe tranquillamente ospitare un terminal bus di dimensioni adeguate, ed un’area attrezzata sia  per il mercato settimanale, sia per un piccolo mercato fisso destinato alle aziende agricole locali. Sempre nell’Area ex Egizia prevediamo la creazione di un polo sociale che ospiti al suo interno la sede amministrativa della Fondazione Territori Sociali dell’Alta Valdelsa (FTSA). Infatti, la FTSA ha bisogno di una riqualificazione logistica e di miglior utilizzo del personale. Negli attuali locali di Via Piave convivono, in modo inadeguato, uffici e servizi, una Residenza Sanitaria Disabili con annesso ampio giardino fruibile in maniera autonoma dagli utenti ospitati nella Residenza stessa, una Casa Alloggio Protetta, laboratori didattici, un centro di socializzazione e inclusione sociale;
  • la valutazione di una convenzione con la Unicoop per il pieno utilizzo, con posteggi a piani, dell’attuale edificio di Via Trento; 
  • la realizzazione di un adeguato parcheggio in Via Sangallo, nell’area attualmente sterrata, per compensare, almeno in parte, i posti persi nel discutibile rifacimento della strada; 
  • l’esenzione almeno per i primi 15 minuti di sosta per tutti i posteggi a pagamento; 
  • la valutazione di un nuovo sistema di trasporto pubblico, attraverso l’impiego di minibus elettrici con orari e tragitti flessibili. La prima esigenza è quella di disincentivare l’uso dell’auto privata tra quartieri abitativi e aree industriali tramite convenzione con le principali aziende produttive, che incentivino il personale dipendente all’uso del mezzo pubblico. Nell’immediato è importante organizzare un servizio minibus tra stazione e ospedale, tra stazione e S.Lucchese/Poggio Imperiale;  
  • la creazione di corsie riservate o percorsi sicuri per biciclette dove effettivamente possono essere fruite un sistema di collegamento a raggiera tra periferie e centro. L’avvento delle bici elettriche potrà consentire un sistema sicuro di mobilità anche per la nostra popolazione anziana. 

Svincolo di Staggia

L’opera è senz’altro necessaria per liberare il Borgo di Staggia dal trasporto pesante. Si propone di vincolare tale intervento ad un piano di riqualificazione del nucleo medievale (come la pavimentazione a lastricato delle strade e delle piazze interne, la ripulitura delle mura e la manutenzione dei nuclei abitativi, adeguati impianti di illuminazione) e ad una sua valorizzazione come centro di attrazione territoriale e turistica. Per questo, si propone di realizzare una nuova struttura alberghiera abbinata ad un centro co-housing. Sempre per Staggia, si prevede l’ipotesi di ricostruire le mura e l’arco distrutti durante l’ultima Guerra Mondiale. 

Arredo urbano

Per quanto riguarda l’arredo urbano la nostra proposta consiste nel:

  • completare la ripavimentazione a lastricato del centro storico; 
  • progettare il riassetto di Via Trento-Area de’ Fossi- Via Trieste in continuità con P.za Mazzini; 
  • rifacimento a mattonato di Via San Lucchese e nuova sistemazione del sentiero pedonale che conduce a Poggio Imperiale; 
  • ripristinare e rendere più accessibile il sistema di percorsi tra Via Sangallo e Poggio Imperiale;
  • risanare il versante boschivo dai vecchi detriti da discarica abusiva:
  • risoluzione dei problemi di sicurezza che impediscono o limitano l’organizzazione di eventi all’interno del Cassero; 
  • manutenzione del verde. Considerando lo stato di trascuratezza, se non di abbandono, di molti spazi verdi, si pone la necessità di istituire un addetto comunale con competenze direzionali e di programmazione. Si prefigge anche la verifica di poter reinternalizzare il servizio. In prospettiva si propone di affidare la gestione del servizio ad una azienda pubblica intercomunale e l’organizzazione di un censimento degli alberi nelle aree pubbliche; 
  • realizzare un piano dettagliato per l’abbattimento delle barriere architettoniche, manutenzione marciapiedi e percorsi pedonali. 

Commercio

La piccola rete al dettaglio è un servizio importante per la vita dei nostri quartieri e pertanto va salvaguardata e rilanciata. Di fronte all’offerta delle grandi catene, diventa inefficace la dispersione di piccoli spazi commerciali al piano terra di vari nuclei abitativi. Nell’ambito di una ristrutturazione edilizia e urbanistica, si propone la creazione di unità commerciali ben definite, dove possono aggregarsi varie offerte al dettaglio (per le quali prevedere i trasferimenti delle destinazioni d’uso), proponendosi come centri commerciali di quartiere. Per tali centri si dovranno prevedere adeguati spazi adibiti a parcheggi e servizi. Si propone di sostenere la rete commerciale del centro storico anche con la messa a disposizione di un Wi-Fi libero e di una apposita pagina per la promozione online dell’offerta. 

Sempre per il centro storico, si prefigge di favorire l’insediamento di piccole attività artigianali compatibili. 

Stazione ferroviaria

L’ipotesi di assumere in comodato d’uso gli spazi della stazione ferroviaria dovrà prevedere non solo il ricollocamento della sede di Polizia Municipale, ma anche la presenza di un Centro Informazioni Turistiche con adeguata illustrazione delle emergenze storiche e ambientali e dell’offerta ricettiva. Inoltre, si propone di destinare l’attuale sede di Via Garibaldi a minialloggi a disposizione del Comune per emergenze sociali. 

Sicurezza

Si propone di coinvolgere i cittadini nella prevenzione dei rischi alla sicurezza, anche tramite i nuovi “consigli di quartiere”. Promuovere un sistema di “controllo di quartiere” che, senza assumere iniziative che sono prerogativa delle forze dell’ordine, si interfacci in modo preventivo con queste ultime e con l’Amministrazione per segnalare tempestivamente qualsiasi potenziale minaccia. 

Territorio rurale

Si indica di definire un piano di manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade di campagna. Ci prefiggiamo l’obbiettivo di salvaguardare il territorio rurale limitando le trasformazioni d’uso di ex annessi agricoli, vincolandoli alla preventiva disponibilità di tutti i servizi necessari per evitare che il maggior carico demografico si traduca in danno ambientale (depuratori per le acque reflue, rete idrica, viabilità…).

Centro storico

Il centro storico deve tornare a svolgere la sua naturale vocazione di luogo di socializzazione, soprattutto per le giovani generazioni, e area commerciale. 

Come Valorizzarlo?

  • Attraverso la previsione di punti sosta autobus turistici e creazione di nuovi posteggi in prossimità del centro storico;
  • promuovere un progetto di arredo e nuova illuminazione di Via Maestra e di P.za Rosselli, prevedendo anche lo spostamento della sede P.S.;
  • prevedendo agevolazioni ai nuovi insediamenti commerciali esentando, ad esempio, il pagamento della Tari per i primi 2 anni e sostenendo l’accesso al credito;
  • semplificando la burocrazia per l’organizzazione di eventi; 
  • sostituendo, per quanto riguarda il sottopasso L.go Gramsci l’attuale percorso disabili con una scala mobile e prevedere un passaggio ciclabile; 
  • stipulando una convenzione con Unicoop per l’uso degli spazi a scopi fieristici del 2° piano di Via Trento;
  • destinando lo spazio di Palazzo Pretorio a luogo di incontro per i cittadini, ad esempio per la riunione del consiglio di quartiere del centro, associazionismo. 

Per quanto riguarda il Museo di Paleontologia il Comune si impegna a individuare nel centro storico un locale idoneo (circa mq 300) al pianoterra, valutando come prima ipotesi gli spazi del Palazzo ex Roncalli.

Turismo

Il territorio del Comune di Poggibonsi ha una collocazione strategica all’interno della Toscana centrale; è un punto di raccordo viario tra i principali Centri d’Arte, aree di particolare interesse paesaggistico, emergenze storiche ovunque disseminate. Non a caso Poggibonsi è inserita in due ambiti di rilevanza: l’Ambito Turistico Valdelsa-volterrano e l’Ambito del “Gallo Nero”. La vocazione industriale del dopoguerra ha distratto per decenni l’attenzione da questo patrimonio in cui è insito anche un valore economico. 

Oggi, vivendo ormai nell’era Postindustriale, tale patrimonio deve essere fonte di programmazione e di intervento economico. Pertanto si propone ilrecupero dell’Area delle Piaggiolecome area di servizio per il turismo e per il settore enogastronomico, prospettando la creazione di: 

  • un padiglione per stands enologici e di produzioni tipiche a Km 0 delle aziende agricole e artigiane locali; 
  • uno spazio per Wine Tasting e degustazioni gastronomiche; 
  • un centro smistamento e spedizione vini; 
  • uno spazio per eventi fieristici e previsione di un evento vinicolo annuo; 
  • un Museo dell’Archeologia Industriale; 
  • un’area sosta camper; 
  • un campeggio attrezzato con piazzole a bungalow o roulottes; 
  • un ostello della gioventù; 
  • uno spazio documentazione storico-ambientale del territorio; 
  • un Centro Informazione e Servizi Turistici (ricettivo, sentieristica guidata, servizio navetta). A riferimento si propone di organizzare una lista di escursioni con guida turistica e servizio navetta verso Siena, S. Gimignano, Volterra, Firenze e Chianti. 

Il recupero dell’Area delle Piaggiole dovrebbe essere previsto in connessione con la valorizzazione del vecchio enopolio di Via Borgaccio, il quale già dispone di un punto enogastronomico e vendita prodotti dell’agricoltura locale. Questo edificio, tipica costruzione di fine ‘800, custodisce una delle cantine a tunnel sotterranei tra le più grandi d’Europa, pertanto è un valore da rendere meta di visite turistiche, insieme ad un recupero a parco pubblico alberato di tutta l’area. 

Parco fluviale

Nell’ambito di una valorizzazione turistica e ambientale si propone un progetto che investa il bacino del fiume Elsa nel tratto compreso tra la Rocchetta e Bocca d’Elsa. Nel dettaglio si prevede: 

  • la realizzazione di un percorso naturalistico attrezzato con aree di sosta e anche di balneazione lungo gli argini del fiume Elsa; 
  • la sistemazione e/o nuova realizzazione di sentieri pedonali di collegamento tra il percorso naturalistico e le aree circostanti (Pian dei Campi, S.Lucchese, Castello di Badia, Colline di Montemorli e Montecuccheri). 

Il progetto dovrà essere inserito nel Piano di valorizzazione turistica del territorio; dovrà inoltre inserirsi all’interno di un Piano generale (concordato con il Consorzio Bonifica) di Assetto Idrogeologico del Territorio dove prevedere la risistemazione e pulizia di tutti i corsi d’acqua e sorgenti. Da prevedere anche un intervento di monitoraggio e difesa da ogni fonte di inquinamento.

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