PRC Pavia
Da più di due anni or sono e su invito del Partito Democratico, abbiamo accettato di partecipare al Tavolo Politico del centro-sinistra di Pavia. Spinti da uno spirito davvero sincero, per la costruzione di un’alternativa politica in città e per liberarla dalla classe politica di un centrodestra affaristico e privatistico, profondamente infettato dal populismo xenofobo e razzista della Lega. Per costruire appunto, un’alternativa in una città dove la politica negli ultimi anni non era altro che il cane ben addestrato del potere, pronto ad azzannare chiunque tocchi gli interessi degli speculatori parassitari che per anni hanno trasformato Pavia in una città cementificata rendendola di fatto, una città fantasma nel panorama lombardo. Una città dove i giovani non hanno altro da fare che riversarsi nelle strade della movida, i lavoratori a fare chilometri e chilometri per recarsi ai propri posti di lavoro, ammesso di averne ancora uno, gli anziani a chiudersi in casa per mancanza di qualsivoglia progetto sociale. Insomma, una città dormitorio. Per questo abbiamo accettato di sederci a quel tavolo, per un progetto diverso. Un progetto che metta al centro la persona, l’ambiente, il lavoro, la socialità dei cittadini, l’antifascismo, i valori della resistenza e l’antirazzismo. Ci siamo impegnati a fondo con militanti, attivisti, simpatizzanti e con le nostre esigue risorse economiche a promuovere diverse iniziative tra cui, il documento redatto dal tavolo con le osservazioni dei cittadini sul PGT. Ma ahinoi, ci siamo illusi e lo diciamo con grande rammarico. La complicità e la partecipazione del Partito Democratico al massacro sociale perpetrato ai danni dei cittadini e lavoratori italiani attraverso le misure draconiane del governo Monti non potevano lasciarci indifferenti. Dalla riforma delle pensioni e l’aumento dell’età lavorativa, alla manomissione dell’articolo 18 dello statuto del lavoratore. Dal Fiscal Compact, o, meglio, il piano del rientro del debito pubblico che, consiste in un impegno pari a circa 45 miliardi di euro l’anno e che condannerà gli italiani a 20 o 30 anni di duro sacrificio. All’introduzione della norma del pareggio di bilancio in Costituzione che, rende tra l’altro inattivabili i diritti previsti da altri articoli della stessa Costituzione. Qualcuno potrebbe maliziosamente dire; ma che c’entra Monti o tutto questo con il PD pavese o con la città di Pavia? Beh signori, se questi misure non toccano i pavesi perché viviamo in un’isola felice, saremo disposti anche a chiudere un occhio! Ma quando il Partito Democratico pavese non esterna nemmeno un dissenso, un commento o un parere leggermente diverso riguardo a questi misure, qualche dubbio ci viene. E quando il PD pavese festeggia il 25 Aprile sotto l’aureola di Don Tassone, parroco dichiaratamente schierato con la destra, come dicevamo, qualche dubbio quantomeno ci pervade. E quando nel aprile scorso il PD si arrampica sui vetri per dare una spiegazione alla nomina di Alberto Artuso per il Cda di Asm, rimaniamo stupefatti. E quando il Partito Democratico assistito da tutte le forze di sinistra non mostra fermezza nel chiedere alla questura il lascia passare per il corteo ANTIFASCISTA in risposta all’aggressione subita da un ragazzo lo scorso 28 agosto in corso Strada Nuova e non vi partecipa nemmeno, allora c’è ben poco da spiegare. E quando il 18 settembre, il consigliere del PD Matteo Pezza, afferma durante la discussione sul PGT che, il suo partito sarebbe favorevole all’aumento dell’indice di edificabilità nelle aree dismesse rispetto a quello proposto dalla giunta Cattaneo (PDL-LEGA), rendendo di fatto, carta straccia, il documento elaborato con le forze del centro-sinistra, rimaniamo a bocca aperta! Credo che a questo punto la nostra presenza all’interno di quel tavolo sarebbe quantomeno superflua se non addirittura incoerente. Ed è per tutte questi ragioni che diciamo con tutta la nostra forza, non moriremo democristiani e usciamo dal Tavolo Politico. Tuttavia, da oggi in poi, ci impegneremo a fondo per la costruzione di una vera alternativa di sinistra per la città di Pavia. Un progetto alternativo, aperto a tutte le forze politiche, alle associazioni, alle donne e agli uomini che si riconoscono nei valori qui espressi. Ci rivolgiamo a tutta la città e a tutti coloro che non vedono in questa ipocrita messa in scena del Tavolo Politico una vera via d’uscita. Noi siamo usciti e stiamo già lavorando per l’alternativa, e voi?
Alaa Nasser
Segretario cittadino del PRC-FdS