La decadenza da senatore di Silvio Berlusconi è sicuramente un fatto positivo: il Parlamento è stato liberato da uno dei suoi peggiori elementi. Un personaggio, oltre che un pregiudicato, che in 20 anni ha spazzato via le enormi conquiste sociali ottenute con le battaglie dei decenni passati. Ma la sua eredità è stata ormai da tempo raccolta da tutte le forze politiche che oggi si ritrovano nel governo delle Larghe Intese, decise a rappresentare gli interessi euro/tedeschi in Italia e a far pagare la loro crisi ai lavoratori, ai disoccupati, agli studenti e a tutti i soggetti deboli della società, mantenendo i propri privilegi. Abbiamo davanti due scelte
- continuare a credere alla favola che la crisi passerà, intravedendo un cambiamento in un personaggio come Renzi, che sostanzialmente continuerà sul solco tracciato da Berlusconi. La crisi non passerà, anzi aumenterà, se a cambiare non è il modello di sviluppo.
- dare veramente un indirizzo politico diverso, a partire dall’annullamento della controriforma Fornero, dal ripristino dell’articolo 18,dalla revisione dei trattati internazionali che impongono all’Italia manovre economiche durissime, dal garantire a tutti una casa e un lavoro andando a prendere i soldi laddove ci sono, e cioè nelle tasche di quel 10% di ricchi che detiene il 50% dei capitali, e nazionalizzando settori strategici della produzione e della finanza, in modo da poter rilanciare l’economia italiana su basi completamente nuove!
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