«Non è solo una questione politica. E’ soprattutto una rivoluzione culturale. La gente è stanca e in Valerio vede il riscatto». Matita alla mano, i cittadini di Palagonia, comune in provincia di Catania, hanno portato la rivoluzione in paese. Scegliendo in massa come nuovo sindaco Valerio Marletta: «giovane, istruito e comunista».
«Chi non ha esperienza di vita non può governare e loro sono troppo giovani», diceva pochi giorni prima del ballottaggio lo sfidante Francesco Di Stefano, commercialista cinquantenne. «Il futuro è nelle loro mani», rispondevano i cittadini. Che ieri hanno visto salire sul palco i loro futuri amministratori. Quasi tutti giovani e giovanissimi, ma non senza esperienza. Come Salvo Grasso, 23 anni e piercing alla lingua: è lui il primo consigliere eletto al primo turno con la lista di Marletta, Palagonia bene comune (Rifondazione comunista e Italia dei Valori). «Da anni svolgiamo un lavoro dal basso insieme agli studenti e ai lavoratori – dice – la gente lo sa e questo alla fine ha pagato». Giovane come metà degli assessori designati: Laura Laganà, 25 anni, che gestirà le politiche sociali e Nicola Giaquinta, 35 anni, a cui saranno affidate le iniziative culturali. Giovani ma già politici come lo è il sindaco: 32 anni, da quattro è membro del consiglio provinciale in quota Rifondazione comunista. Una storia personale che lo lega anche a Catania dove – prima dell’elezione – ha vissuto per dodici anni, prendendo parte a diverse esperienze di attivismo sociale e politico.
«Fino a qualche giorno fa dicevamo che c’era paura, vedendo la responsabilità che stavate per affidarci – dice Marletta in piazza, appena diventato sindaco – Adesso siamo pronti». Ma la strada è tutta in salita. Le casse comunali sono vuote e gli interventi di cui il paese ha bisogno tanti e costosi. «Partiremo con delle iniziative quasi a costo zero – spiega – ma che possano ridare fiducia alla gente». Tra tutte, la prima delibera promessa: l’adesione alla rete Rifiuti Zero. «Siamo gli unici in provincia di Catania a non fare la raccolta differenziata. A Palagonia è sempre sembrata impossibile a causa delle infiltrazioni mafiose anche nella gestione delle discariche». E poi il wi-fi libero – «per garantire a tutti l’accesso alle conoscenze» – e una serie di spazi autogestiti, per i giovani e non solo. Questo il programma del «sindaco di tutti e non solo dei compari».
Un volto pulito per un’amministrazione passata negli anni di padre in figlio, «da cui persino i commissari scappano» e il cui nome appare di continuo nelle pagine dell’indagine Iblis, sui presunti intrecci tra mafia, politica e imprenditoria in provincia di Catania. Un volto che i palagonesi sperano non venga sporcato. «Qualsiasi tentativo di infiltrazione e minaccia non ci troverà da soli ad affrontarla – rassicura Marletta – ma l’intera comunità di Palagonia». Che ieri ha dimostrato di voler stare vicina al suo sindaco. «Ormai – dicono i cittadini con gli occhi lucidi – ci siamo liberati».
da ctzen.it