Considerando che l’evoluzione tecnologica ed informatica sta cambiando il modo di produrre e le professionalità addette ai sistemi di produzione, occorre guardare lontano nella creazione di un nuovo sistema d’imprese locali. Un sistema che riesca a far interagire le produzioni tipiche artigianali e le nuove produzioni a tecnologia avanzata. Il Comune dovrà essere promotore di una Consulta, o Tavolo Progettuale, che sappia coinvolgere soggetti della scienza, della cultura, istituti di ricerca e categorie imprenditoriali. Lo sviluppo economico non nasce dal caso e oggi più che mai ha bisogno di una programmazione e di un intervento pubblico. Fare un piano di riconversione edilizia ed energetica o di servizi al turismo, significa non lasciare alla spontaneità individuale, ma costruire una sinergia programmatica tra pubblico e privato. Questo deve divenire il punto di forza per un Progetto di Rinascita Poggibonsese. Se vogliamo attrarre capitale umano, investimenti, stimolare imprese e attività, dobbiamo creare un ecosistema che funzioni, che sia attraente per servizi, ambiente e mobilità.
Il futuro del nostro territorio non può affidarsi alla sola produzione del camper e suo indotto, seppur sia un settore che ci caratterizza e qualifica.
Dobbiamo verificare il ruolo importante degli strumenti esistenti – CSMA e Eurobic- e la loro capacità di incidere sul sistema imprese esistente. Da tale verifica potremo valutare come adeguarli e come creare strumenti aggiuntivi. Strumenti capaci di fare indagini di mercato multisettoriali, studio di prodotto, formazione e consulenza per la nascita di nuove attività, sia nei settori tradizionali, sia in quelli ad alta tecnologia. In particolare, si vuole stimolare il potenziamento e la nascita di nuove imprese per impiantistica sul risparmio energetico, fotovoltaico, nuovi materiali di bioedilizia. Al tempo stesso si propone di incentivare e valorizzare le produzioni tipiche dell’agricoltura e dell’artigianato, anche attraverso un ammodernamento gestionale dei due settori.
Assai grave per il nostro territorio è stata la crisi del Monte dei Paschi di Siena (MPS) e la perdita dell’enorme disponibilità di risorse che aveva la Fondazione MPS. Ma gli strumenti ancora in mano al pubblico, quali Fidi Toscana, non possono essere coinvolti soltanto nel momento in cui un’azienda è sull’orlo della chiusura. Il pubblico deve prendere l’iniziativa molto prima che si arrivi a certe situazioni.
Si vuole così accrescere le opportunità di occupazione attraverso posti di lavoro stabili e qualificati. Vogliamo combattere la piaga del precariato e del lavoro nero, purtroppo ben presenti anche nel nostro territorio. Fenomeni che, oltre a creare disagio sociale, non contribuiscono a far crescere le capacità imprenditoriali del nostro Comune.
Per questo si chiede che il nostro Comune apra una Consulta o Sportello permanente di monitoraggio e di programmazione, che coinvolga le organizzazioni sindacali e di categoria, l’Ispettorato del Lavoro, il Centro per l’Impiego, enti pubblici e del volontariato preposti alla gestione dei servizi sociali.
Gli scopi preposti sono di:
- combattere ogni forma di lavoro precario, dipendente e autonomo, lavoro in subappalto, lavoro nero, inottemperanza dei contratti di lavoro;
- favorire il rapporto domanda-offerta con adeguati corsi di formazione e/o di aggiornamento professionale;
- contribuire alla formazione di posti di lavoro buoni, capaci così di accrescere la capacità produttiva e competitiva delle nostre aziende e creare le condizioni, tramite il rapido avanzamento tecnologico, per una riduzione generalizzata dell’orario di lavoro per tutti;
- favorire la cultura dell’artigianato e il mantenimento dei saperi nel territorio, anche attraverso la promozione della riparazione, del riutilizzo e della simbiosi artigianale;
- sostenere l’ingresso di giovani diplomati e laureati nel sistema economico locale.