Domenica e lunedì (oggi e domani) sarà possibile votare per scegliere il sindaco di Siena. Forse a nessuno interessa cosa farò, ma dato che ho ricevuto qualche richiesta più o meno esplicita, ho deciso di comunicare quello che penso. Per prima cosa ribadisco che non mi piace questa legge elettorale; ci avevano detto che era migliorativa, perché si poteva scegliere direttamente il sindaco, oltre che il partito che lo sostiene, in modo da evitare gli accordi tra i partiti che una volta si trovavano ad eleggere il sindaco solo dopo la formazione del consiglio; ci avevano anche detto che, con il voto disgiunto, potevi evitare di accettare la scelta effettuata dal tuo partito, e votare per un sindaco che a te piaceva di più; insomma sembrava che il peso dell’elettore fosse importantissimo e che i cittadini finalmente potevano influire sulle scelte che riguardavano il loro futuro. Valentini e Neri hanno ottenuto insieme due settimane fa 18.300 voti circa su 43.800 elettori, ovvero circa il 42% dei potenziali elettori (rispettivamente il 26% e il 16% degli elettori); nulla di scandaloso, per carità, ma perché si continua a dire che sono gli elettori a scegliere il sindaco? Il sindaco lo sceglie una piccola parte degli elettori, esattamente come succedeva prima della legge elettorale attuale, con una differenza: prima sapevi con chi rifartela (il partito che tu avevi sostenuto) ora non sai più chi è il tuo interlocutore, perché il sindaco dice: “mi avete votato!” e il partito dice: “eh mi dispiace, ma questa è la legge!” e così il cittadino è fregato due volte. In più, sul caso Siena: i due sindaci che domenica e lunedì saranno contrapposti, sono sostenuti ufficialmente da due schieramenti che a livello nazionale governano insieme… e che nella campagna elettorale nazionale dichiaravano inimicizia eterna! Ora si dividono tranquillamente le responsabilità di governo… ma saranno veramente in contrapposizione a Siena, o finiranno per darsi una mano? Lo vedremo; intanto vedremo come si porranno di fronte alle istanze dei cittadini sui temi del lavoro, della ripubblicizzazione dei servizi (a partire da quello idrico) e sulle tante questioni a cui saranno costretti a rispondere. Intanto dichiaro che (visto che anche sulla stampa c’è già chi sostiene che i voti di tizio andranno a caio e fanno campagna elettorale con i voti degli altri) personalmente andrò a votare, annullerò la scheda scrivendo il mio nome, e in questo modo non sosterrò né la politica di chi ci vuole disaffezionare al voto, che è un diritto a cui non voglio rinunciare, né però voglio col mio voto avallare la falsa democrazia, che ci porterà probabilmente addirittura a darci l’illusione di eleggere il presidente della repubblica, stravolgendo la Costituzione, e rafforzando così le idee del presidente-monarca Napolitano.
Francesco Andreini – Segretario del Circolo PRC di Siena