Trigano: un’agonia senza risposte

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E’ notizia di questi giorni la messa in mobilità di circa 50 lavoratrici e lavoratori della Trigano Spa, multinazionale francese, principale azienda del distretto della camperistica di S. Gimignano e Poggibonsi. Tutti noi abbiamo un amico, un vicino di casa, un familiare che lavora nelle aziende dei camper, quindi sarete al corrente della grave crisi che attraversa il settore. Le durissime lotte sostenute in questi anni dai lavoratori della Trigano e dai loro colleghi delle altre aziende hanno contribuito, oltre che a difendere i posti di lavoro e le condizioni minime di diritti e salario, anche a far conoscere a tutti la loro situazione. Situazione che è sicuramente peggiorata, sia in termini di salario (blocco della contrattazione aziendale, ricorso alla cassa integrazione e alla mobilità) sia in termini di occupazione poiché le aziende del settore hanno quasi dimezzato i propri addetti. Sono passati solo pochi mesi da quando, la scorsa estate, proprio i lavoratori della Trigano erano riusciti ad ottenere, dopo settimane di dura mobilitazione, il rinnovo del contratto di solidarietà che avrebbe dovuto evitare quelli che adesso si sono trasformati inesorabilmente in esuberi. Quello che vogliamo mettere in luce è un aspetto assai poco considerato ma che, per noi comunisti, è imprescindibile ad ogni ragionamento. Siamo al quinto anno di una crisi micidiale, il denaro non gira, la gente non compra, le merci si accumulano, le aziende licenziano. In questa situazione però, c’è chi ci guadagna ancora e parecchio e la Trigano ne è un esempio. Infatti, la Trigano Spa ha preso soldi pubblici per fare innovazione e ricerca, ha modificato le linee produttive tagliando posti di lavoro e facendo lavorare di più gli operai rimasti. Non contenta, la dirigenza della Trigano ha messo in mobilità le persone in esubero, facendo pagare così a tutti i cittadini i costi sociali delle loro scelte industriali. Come se non bastasse -e a riprova che la crisi è per alcuni un buon affare- la Trigano compra aziende in difficoltà in tutta Europa e in Italia acquista per 15 milioni la SEA (proprietaria dei marchi ENALGH, McLOUIS, MOBILVETTA), azienda in crisi nera dal 2008 e con 362 operai in solidarietà a rotazione. Riuscirà la Trigano a mantenere gli attuali livelli di occupazione sia nello stabilimento di S. Gimignano (Cusona) che in quelli del gruppo SEA? Ci permettiamo di avere dei dubbi in proposito, dubbi legittimi che solo la Trigano potrà sciogliere, presentando un piano industriale che abbia al centro la conservazione di tutti i posti di lavoro attuali e dei concreti progetti ed investimenti per il rilancio dell’azienda.

Il Partito della Rifondazione Comunista non si limiterà a dare una generica solidarietà ai lavoratori della Trigano e delle altre aziende della camperistica Valdelsana, ma si mobiliterà con tutte le sue forze a sostegno delle lotte dei metalmeccanici. Rifondazione Comunista non farà mancare in tutte le sedi istituzionali che ci vedono presenti la nostra azione e le nostre proposte per contribuire a risolvere la crisi del settore.

Gianni Bassani – Responsabile Provinciale lavoro del PRC

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