Si è tenuta ieri 7 maggio in piazza del Mercato a Siena una assemblea del comitato “SOS geotermia” in preparazione della manifestazione di sabato 11 maggio sull’Amiata. Le centrali già in uso e quella di prossima costruzione (Bagnore 4) funzionano iniettando acqua in profondità dove il terreno ha elevata temperatura e raccogliendone poi il vapore che, dopo aver scaricato la propria energia nelle turbine, viene liberato nell’aria. La gran parte delle istituzioni ha concesso ad ENEL lo sfruttamento del territorio per questa tecnologia, ma i comitati sostengono che oltre a liberare il vapore in aria si liberano quantità elevate di sostanze nocive che accrescono la mortalità per tumore delle popolazioni che abitano nella zona. I timori dei comitati sono tra l’altro confortati dai numeri che varie ricerche hanno pubblicato e che sono reperibili. Dove risiede dunque l’attribuzione di “antico” nel commento che vogliamo fare su questo tema? Ebbene, l’ENEL è oggi un’azienda privata, una SpA, quotata in borsa e opera quindi ovviamente non tanto e non solo per fornire energia a noi cittadini, ma per trarre profitto dalla propria attività. Prima del 1992 era una azienda pubblica, e il profitto non era il primo obiettivo… I dati delle ricerche cui si affidano istituzioni e comitati sono redatti da ricercatori dell’Università, e i numeri sono numeri, ma le conclusioni che vengono scritte a fine ricerca possono essere “interpretati”, e così capita che una mortalità che nelle zone interessate dalla ricerca risultano superiori del 14% rispetto ai campioni di riferimento venga considerato “normale” o meno, a seconda di chi legge; chissà se questo fenomeno è collegato al fatto che la ricerca delle Università è finanziata dalle industrie private; anche questa una “novità” introdotta per “sanare” l’economia delle Università degli Studi. Le istituzioni che oggi regolano le concessioni a queste aziende private (essenzialmente la Regione, ma spesso anche i Comuni) sono istituzioni che devono sempre più sottostare a criteri di natura economica (vedi il caso del cosiddetto Fiscal compact) che sempre più obbligherà le istituzioni a mettere al primo posto il pareggio del bilancio, e solo dopo i diritti dei cittadini (lavoro, salute, istruzione…) in pratica una specie di privatizzazione delle istituzioni. Ecco dove risiede il nostro punto di vista “antico”: questo privilegio dell’aspetto economico della nostra vita è secondo noi da rifiutare; una società “socialista” dovrebbe mettere al primo posto le persone, la società, e non il “mercato” come si sostiene oggi. Tra le 16 liste che oggi si presentano per le prossime elezioni amministrative a Siena, che apparentemente si vedono schierate con 8 diversi sindaci, ci sono più o meno esplicitamente presenti i partiti che sostengono l’attuale governo Letta-Napolitano, ovvero la privatizzazione delle istituzioni. Chi ci assicura che anche a Siena non governeranno tutti insieme per mettere al primo posto il bilancio e solo dopo i diritti dei cittadini?
Francesco Andreini – Lista del Partito della Rifondazione Comunista
con candidata Sindaco Laura Vigni